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Pubblicato da sarda sopra 11 Gennaio 2021
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casa passiva

La casa passiva: tanti comfort e un consumo ridotto di energia

Avete mai sentito parlare della casa passiva?

Si tratta di una abitazione con i minimi consumi energetici ideata dal fisico tedesco Wolfgang Feist e allo svedese Bo Adamson, professore alla Lund University

Questa casa pur avendo alcuni materiali i cui prezzi sono ancora elevati forniscono una riduzione di consumo del 90%.

La struttura si presenta ben isolata termicamente in grado di sfruttare le condizioni ambientali esterne a suo favore, il riscaldamento è ottenuto da fonti passive di calore: la radiazione solare, gli elettrodomestici, le persone, l’inerzia termica. Molto importanti sono i fattori come l’isolamento termico, l’assenza di ponti termici, l’elevata impermeabilità all’aria, il controllo della ventilazione.

Molto importanti sono anche l’esposizione della casa e la forma, così da disperdere meno calore a parità di volume. L’efficacia dell’isolamento termico di tutto l’involucro permette di conservare calore all’interno in inverno e di non farlo entrare in estate.

La casa passiva nei climi temperati

Questa tipologia  di casa è pensata per edifici in climi freddi in cui gli apporti energetici per il riscaldamento invernale sono superiori a quelli per il raffrescamento estivo. Eppure per gran parte degli edifici dell’Europa meridionale, specialmente nell’area Mediterranea, è più sentita la necessità di raffrescare in estate che di riscaldare in inverno.

Per far fronte alla scarsa adattabilità dello standard PassivHouse ad edifici in climi caldi e temperati, l’Unione Europea ha lanciato un progetto di ricerca per promuovere la casa passiva anche nei climi caldi.

Dallo studio, durato circa due anni, risultò che un involucro edilizio ben isolato, la riduzione dei ponti termici e buona tenuta all’aria associata a una ventilazione meccanica controllata con recupero del calore, sono accorgimenti che funzionano per la casa passiva nei climi freddi tanto come in quelli più caldi. Lo studio Passive-on ha poi evidenziato l’utilità di accorgimenti come gli schermi solari per proteggere dall’eccessiva radiazione solare estiva e della ventilazione notturna per raffreddare i muri che hanno assorbito calore durante il giorno.

In Italia, Biosfera 2.0 è un modulo abitativo che auto-produce l’energia di cui necessita. La peculiarità del progetto sta nel fatto che si tratti di una casa passiva itinerante. Un modulo lungo 25 metri, trasportabile, con una struttura portante in legno, pareti ventilate isolate con lana di roccia e serramenti con triplo vetro.

La russia Russia ospita uffici del WWF costruiti rispettando gli standard Passivhaus.

Si monta in soli 4 giorni (e bastano solo 4 persone per farlo) Pop-Up house, di Multipod, la casa passiva che nasce dall’idea che il risparmio energetico può essere alla portata di tutti. Pop-Up House infatti è una casa passiva prefabbricata e low cost, realizzata con materiali isolanti, leggeri e riciclabili.

Biosphera

Biosphera 2.0

Come funziona una casa passiva?

L‘isolamento termico, calore interno, finestre termiche, forma ed esposizione e ventilazione sono elementi fondamentali nella realizzazione di una casa passiva. Vediamoli da vicino.

Isolamento termico

SI ottiene l’isolamento necessario aumentando lo spessore del materiale isolante di circa 30 cm e collocando l’isolante nello strato più esterno della parete, anziché nel lato interno come normalmente avviene.

Calore interno

Tramite questo isolamento l’edificio si riscalda grazie a fonti di calore presente al suo interno elettrodomestici attivi, l’illuminazione, il sole che entra dalle finestre, la cucina, l’acqua calda che scorre nel bagno, gli stessi esseri umani che vi abitano.

Finestre termiche

Per poter garantire un buon isolamento si ricorre anche  un vetro delle finestre triplo anziché doppio. Le finestre grandi aumentano la luminosità e il calore prodotto dai raggi del sole. Al tempo stesso, diminuiscono le perdite di calore attraverso la struttura dell’infisso.

Forma ed esposizione

Edifici di volume compatto mantengono meglio il calore, inoltre è importante prevedere una corretta esposizione al sole. Le pareti soleggiate manterranno maggiormente il calore mediante le vetrate mentre le pareti più fredde saranno ben coibentate.

Ventilazione

La circolazione dell’aria tra interno ed esterno è necessaria in tutti gli edifici ma in genere provoca forti perdite di calore. Nella casa passiva il problema è aggirato grazie a una ventilazione controllata. che serve anche a uniformare la temperatura delle diverse stanze dell’edificio. Recupera il calore dalle stanze dove se ne produce di più (come il bagno, la cucina, e gli ambienti più affollati) per cederlo alle stanze più fredde come le camere da letto e il soggiorno.

Allo stesso tempo, permette di ricambiare l’aria viziata.

Cliccando nel seguente link potrete vedere la realizzazione di una casa passiva a Parigi.

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