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Pubblicato da sarda sopra 16 Marzo 2022
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Quartu Sant’elena, terza città della Sardegna

Con i suoi circa 70.000 abitanti, Quartu Sant’Elena è la terza città della Sardegna, dopo Cagliari e Sassari. Fino agli anni ’60 la sua economia era incentrata prevalentemente su agricoltura, pastorizia, artigianato e estrazione del sale.

La vicinanza del capoluogo ha tuttavia favorito una rapidissima espansione edilizia e demografica, trasformando un tranquillo borgo rurale in una vera città, il cui sviluppo ha interessato anche il litorale.

Popolato sin da epoca preistorica, il territorio ospita numerosi nuraghi, quasi tutti costruiti a guardia dei passi in direzione del mare.

Fenici e Romani si insediarono nei punti chiave, colonizzando l’originaria popolazione isolana che viveva nei pressi delle paludi costiere. Proprio dal miliario che segnava il quarto miglio della strada romana che da Cagliari portava verso l’interno dell’isola, la città prese l’attuale nome.

Anche i Bizantini, giunti nei secoli successivi, lasciarono una notevole eredità culturale.
L’attuale struttura urbana del centro storico ricalca tuttavia in linea di massima la struttura “a fuso” del periodo medioevale.

Le vicende isolane portarono il borgo sotto il dominio dei catalani, dei feudatari spagnoli, degli austriaci e infine dei piemontesi.

Fu proprio sulle coste quartesi che nel 1793 venne eroicamente fermato un tentativo di sbarco dell’armata francese agli ordini dell’ammiraglio Troguet.

Nel 1959 la Repubblica Italiana riconosce ufficialmente lo statuto di città a Quartu, con l’aggiunta del nome della santa patrona.

La costa
Quartu Sant’Elena ha un incantevole litorale di 26 km. Dalla famosa spiaggia urbana del Poetto, che la divide e la unisce a Cagliari, fino agli splendidi arenili di Mari Pintau (“Mare Dipinto”), di Murtaucci (“Mirto dolce”) e di Kala ‘e Moru (“Approdo del Saraceno”), Bandiera Blu” europea.
La Bandiera Blu è stata attribuita anche al porto di Marina di Capitana, sicuro e attrezzato approdo per imbarcazioni da diporto.

Nel territorio costiero quartese, lungo la strada che porta a Villasimius, si incontrano anche località di notevole interesse paesaggistico, quali il litorale di Geremeas, la punta Is Mortorius e l’insenatura di Cala Regina.

I parchi
La cittadina ha la fortuna di trovarsi al centro di un sistema integrato di parchi che rende il suo territorio ricco di attrattive ambientali e naturalistiche.
Il parco del Molentargius, sulle rive dello stagno omonimo, forma insieme al Poetto e alle dismesse Saline di Stato una zona umida protetta in cui nidificano specie rarissime di uccelli e una colonia di fenicotteri rosa: un vero paradiso del birdwatching per chi si avventura tra i rigogliosi canneti della palude circostante.

L’entroterra montano a est della città fa parte del Parco dei Sette Fratelli, un’area ricca di foreste punteggiate da sorgenti, cascate, dirupi, sculture naturali in granito, e macchia mediterranea.

È il luogo ideale per passeggiate, escursioni, trekking e avventure emozionanti alla ricerca del rarissimo cervo, o dei numerosi cinghiali.

Enogastronomia
Punto d’incontro tra le diverse culture dell’isola, Quartu vanta una ricca e interessante tradizione gastronomica che sposa i sapori intensi della tipica cucina agropastorale con la cultura raffinata dei gourmet del Mediterraneo.

In alcuni quartieri storici il pane viene ancora prodotto artigianalmente nelle antiche forme del coccoi e del modizzosu. Una menzione speciale meritano anche i maestri dolciari, degni di meritata fama in un’isola molto attenta al dolce tradizionale.

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