La particolare architettura del villaggio multicolor nel Golfo Persico.
Sull’Isola di Hormuz, a sud dell’Iran, esiste un complesso di residenze culturali composte da cupole di terra colorate, il Majara Residence. Progettate dallo studio iraniano ZAV Architects, sono state realizzate come parte del progetto “Presence in Hormuz 02”, nato per sensibilizzare e mostrare una reale alternativa al traffico illegale di petrolio che sino ad ora rappresentava l’unica attivitá redditizia dell’isola.
Il progetto mira a creare un legame tra i cittadini e i turisti che attratti dalla particolare architettura andranno a visitare il villaggio e quindi un riscatto sociale delle comunitá locali.
Sia all’esterno che all’interno le cupole sono contraddistinte da tinte accese che variano a seconda delle diverse funzioni degli ambienti.
Queste differenze di colore creano, inoltre, l’alternativa a pareti divisorie e porte.
Per costruire le cupole è stata utilizzata una tecnica chiamata Superdobe, ideata negli anni ’70 dall’architetto iraniano Nader Khalili. Si tratta di una forma di costruzione a basso costo e a zero impatto ambientale, compatibile con l’esigenza di impiegare gli artigiani locali e lavoratori non specializzati nel processo di edificazione del villaggio.
Lo scopo del progetto, infatti, è quello di utilizzare esclusivamente materiali locali, facilmente accessibili ed economici, in modo che i costi principali siano legati ad una giusta retribuzione della manodopera autoctona.
Inoltre questa tecnica, tuttora impiegata soprattutto nei campi profughi nelle zone colpite dal terremoto, rende le costruzioni molto resistenti e isolate termicamente grazie all’utilizzo della terra.
Foto in copertina da archiportale.com