Nuoro, tradizione, arte, e cultura
Musei e centri d’arte immersi in quartieri storici affascinanti e perfettamente conservati. Nuoro, il centro più popoloso della Barbagia, è città di tradizione e cultura.
Situata su una dorsale rocciosa ai piedi del Monte Ortobene, Nuoro è la terza città sarda per importanza, dopo Cagliari e Sassari. Sviluppatasi di recente, nel ‘500 era poco più che un borgo di pastori, e tale rimase fino alla metà del ‘800. A partire da allora Nuoro divenne una sorta di “Atene sarda”. Animata da un vivace fermento culturale il centro acquisì notorietà con artisti e letterati come Salvatore e Sebastiano Satta, Francesco Ciusa e Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura nel 1927.
Il centro storico
Passeggiare nel centro storico di Nuoro è come fare un tuffo nel passato. Stretti vicoli ricoperti di ciottoli, antiche case in pietra, cortili, portici e piazzette si aprono quasi inaspettatamente.
Il corso Garibaldi, un tempo via Majore, è da sempre fulcro della vita sociale nuorese: caffè storici e diverse botteghe artigiane specializzate in lavori di intaglio del legno, tessitura e oreficeria in lamina d’oro traforata.
I quartieri storici
Séuna era un tempo dimora di contadini e artigiani; Santu Pedru ospitava pastori e proprietari terrieri. Qui si trova il museo di Grazia Deledda, casa natale della scrittrice, che oggi riposa nella chiesetta della Solitudine ai piedi dell’Ortobene.
Sulla piazza del centro storico si affaccia la Cattedrale di Santa Maria della Neve (1836), opera del frate-architetto Antonio Cano, in stile neoclassico. La Chiesa delle Grazie, del Seicento, e l’omonimo Santuario sono ubicati in piazza delle Grazie. La facciata della chiesa, affiancata dal campanile, ha un bel portale e al centro un grande rosone di trachite in stile gotico, che si dice appartenesse alla più antica chiesa di Nuoro, la Pieve di Sant’Emiliano.
I musei
Nuoro è sede anche di importanti istituzioni museali come: il Museo della Vita e delle Tradizioni Popolari Sarde, il Museo Archeologico, il Museo d’arte moderna e contemporanea MAN.
Il parco del Monte Ortobene
L’Ortobene è il monte dei nuoresi, “l’anima nostra”, come lo definiva la Deledda. Un patrimonio paesaggistico e naturalistico di raro valore incorniciato a nord e sud da fiumi e a est e ovest da valli disseminate di testimonianze prenuragiche. Cuccuru Nigheddu è la sua vetta (955 metri), punto panoramico da cui lo sguardo spazia dal monte Albo all’altopiano di Orune. Diversi belvedere offrono panorami sul Monte Corrasi di Oliena, verso il Supramonte, il Gennargentu ed il mare.
La flora e la fauna sono quelle tipiche della Sardegna centrale, con boschi di lecci e sughere, volpi, cinghiali, ghiri, falchi e persino una coppia di aquile reali.
Alcuni siti, infine, sono particolari per varie curiosità. Sedda Ortai, ad es., è noto per Sa Conca, un’enorme roccia a forma di fungo dentro la quale è stato ricavato un ovile. Il Redentore, in cima al monte, è dominato dalla statua firmata da Vincenzo Jerace (1901) ed è meta ogni anno a fine agosto della processione della Sagra del Redentore.
Come arrivare
L’ aeroporto più vicino a Nuoro è quello di Oristano, ma è possibile anche atterrare a Olbia e raggiungere la città con gli autobus di linea. Il porto più vicino è quello di Olbia, a poco più di 100 km da Nuoro. Nuoro dista all’incirca 140 Km da Porto Torres, 150 Km da Alghero, 100 Km da Oristano e 175 Km dall’aeroporto di Cagliari.
Le spiagge della provincia
La provincia di Nuoro non offre solo montagna, ma anche bellissime spiagge.
Cala Fuili: una scalinata scavata nella roccia e un sentiero tra il fitto bosco di arbusti di macchia mediterranea si apre su una piccola, incontaminata e panoramica spiaggia, nel territorio di Dorgali, poco distante dalle Grotte del Bue Marino. Il fondale è basso e il mare incredibilmente trasparente ha tonalità che vanno dal verde al turchese.
Cala Luna: un angolo di paradiso senza eguali a metà fra i comuni di Dorgali e Baunei. La forma stretta e allungata della spiaggia e la sabbia chiara a contrasto con il colore turchese del mare cristallino spiegano il nome del luogo. Le diverse grotte che si susseguono lungo la spiaggia la rendono ancora più speciale.
Spiaggia di Bérchida: un universo parallelo di pace e bellezza inserito nell’area protetta di Berchida e Bidderosa, nel comune di Siniscola. Un sistema di dune separa e protegge la spiaggia dall’entroterra, creando come un effetto di isolamento dal resto del mondo. Il candore della sabbia contrasta con il turchese del mare e con il verde della rigogliosa vegetazione mediterranea e dei ginepri secolari.
Spiaggia di Capo Comino: nel territorio di Siniscola, una distesa di sabbia candida, alle cui spalle si innalzano enormi dune, tra le più grandi della costa orientale. Un ampio e lungo arenile che forma un unico litorale con s’Ena ‘e sa Chitta, “la spiaggia dei confetti”. Il “capo” è sorvegliato da un antico faro di fronte alla piccola isola Ruja. Il porfido rosso dell’isolotto, le sfumature celesti del mare limpido e il verde della vegetazione si fondono in un luogo in cui la natura è protagonista assoluta.
Spiaggia Su Tiriarzu: frazione marittima del comune di Posada, capoluogo storico della baronia, deve il nome al fondale piano che ricorda, appunto, una terrazza. La sabbia ruvida e multicolore si unisce ad un mare cristallino. Le dune separano l’ampio arenile da una vegetazione folta con pini e gigli di mare che circonda laghetti costieri, separando la spiaggia dalla strada che conduce fino al borgo.
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